Tab Article
L'analisi reichiana, la sua storia, la sua attualità, il suo sguardo ineguagliato sulla centralità del setting terapeutico. Il nuovo libro di Genovino Ferri e Giuseppe Cimini rende viva e prolifica l'intuizione psicanalitica del grande Wilhelm Reich, aggiungendovi nuove, illuminanti connessioni traducibili in quel legame vivo ed inestricabile tra corpo e psicoanalisi: la freccia del tempo evolutivo (che gli autori, informandosi alla teoria della complessità, definiscono neghentropica), le fasi dello sviluppo basate su chiari confini biologici, le relazioni oggettuali con l'oggetto parziale dell'epoca,i segmenti corporei segnati dagli imprinting delle relazioni oggettuali di fase, i tratti di carattere (carattere=segno inciso) da essi sviluppatisi ed embricatisi in moduli comportamentali, la psicopatologia resa umana e comprensibile dal suo senso intelligente. Un corpo che si fa psiche sin dalla sua apparizione intrauterina, dove trovano origini le prime patologie. Un corpo sempre parlante, quindi sempre leggibile, ascoltabile, osservabile, nella sua semiologia elementare e complessa, nella sua trasformazione in tipi caratterologici.